Costruire un nuovo edificio

Costruire un nuovo edificio comporta un’attenta progettazione e pianificazione di tutti gli aspetti del processo costruttivo. Materiale e tecnologie impiegati sono un fattore determinante. Qui ti do una panoramica delle più diffuse tecnologie costruttive analizzandone i rispettivi materiali da costruzione.

nuovo edificio in provincia di Padova: vista dal giardino sud-est con il portico e i due volumi della casa
Residenza privata: vista verso sud con i portici e l’ingresso pedonale – ©Nicola Boschetti

Ciò che differenzia maggiormente un investimento nel settore delle nuove costruzioni da un investimento nel settore del restauro è il fattore di rischio, che nel primo caso è molto più ridotto rispetto al secondo: il restauro di un edificio presenta sempre dei rischi collegati alla valutazione dello stato di degrado delle sue parti, soprattutto quelle strutturali, che a volte è di difficile interpretazione.

Nel caso di un nuovo edificio il problema del degrado non si pone nemmeno e grazie ad un’attenta progettazione e pianificazione di tutti gli aspetti del processo costruttivo si può preventivarne i costi con buona approssimazione. Il costo del prodotto finito dipenderà da vari fattori tra cui ovviamente i materiali e le tecnologie impiegati.

Procediamo con una panoramica delle più diffuse tecnologie costruttive analizzandone i rispettivi materiali da costruzione.

Laterocemento

Tradizionalmente in Italia, sin dall’antica Roma si è costruito utilizzando principalmente il laterizio, abbinandolo, in tempi relativamente recenti, al cemento armato.

Le tecnologie tradizionali basate sul laterocemento sono affidabili e consentono un’agevole preventivazione dei costi essendo diffuse e conosciute in tutto il nostro paese. E’ una tecnologia che dà il meglio di sé nei climi temperati-asciutti mentre obbliga ad alcuni accorgimenti da adottare nelle zone fredde-umide.

Il laterizio ma ancor di più il cemento armato sono dei discreti conduttori termici e per tale motivo nei climi più freddi le abitazioni vanno isolate termicamente per correggere i cosiddetti ponti termici, ovvero quelle zone in cui si concentra particolarmente lo scambio termico tra ambienti interni riscaldati e ambiente esterno freddo.

I principali ponti termici di un edificio sono le zone corrispondenti alle strutture in cemento armato presenti all’interno delle pareti perimetrali quali pilastri e cordoli dei solai, compresi gli sbalzi in cemento armato delle strutture dei tetti. Se misurata, la temperatura interna in corrispondenza di queste zone risulta inferiore a quella del resto dell’involucro esterno dell’edificio e per tale motivo in caso di condizioni di tempo freddo-umido, se i locali interni non sono abbondantemente riscaldati e ventilati, aumenta la probabilità di vedere comparire le odiatissime muffe.

schema di una sezione di parete con cappotto
Esempio di cappotto su parete in laterizio

Il rimedio più diffuso ed efficace per la correzione dei ponti termici degli edifici in laterocemento è il cosiddetto cappotto, ovvero uno strato di materiale isolante che viene fatto aderire alle pareti esterne dell’edificio rivestendolo completamente ed eccezione dei fori di porte e finestre. Può essere realizzato in vari materiali di natura chimica o naturale/biologica.

Un aspetto da non sottovalutare nell’affrontare il progetto di una nuova costruzione è quello dei costi nel caso di una futura ristrutturazione: nel corso della sua vita un immobile viene mediamente ristrutturato almeno una volta.

Il laterizio si presta facilmente alle modifiche strutturali (abbattimento di pareti, spostamento di finestre e porte interne, modifiche degli impianti ecc) anche per più interventi nel corso della vita dell’immobile. Ma questo tipo di demolizioni, anche se modeste, difficilmente si possono effettuare in presenza degli inquilini data la gran quantità di sporco, detriti e rumore che in questi casi vengono prodotti.

Blocchi in fibra di legno

Materiale utilizzato nel nord Europa, Soprattutto in Germania, grazie ad alcune caratteristiche che ne rendono preferibile l’uso rispetto al mattone tradizionale.

Materiale da costruzione: blocco in fibra di legno
Esempio di blocco in fibra di legno

Il blocco in fibra di legno è molto leggero e si posa a secco senza ausilio di malte o collanti quindi un singolo muratore riesce a movimentarne molti di più in un giorno rispetto ai tradizionali blocchi in laterizio con evidenti vantaggi dal punto di vista dei tempi di realizzazione del manufatto. Possiede un ottimo potere isolante e consente di ottenere pareti esterne portanti monolitiche con un’ isolamento termico paragonabile a quello delle pareti in laterizio dotate di cappotto pur non facendo uso di quest’ultimo.

 Le pareti in blocchi di fibra di legno, se ben eseguite, data la presenza al loro interno sia del cemento armato ma anche di materiali isolanti, consentono la correzione di qualsiasi tipo di ponte termico.

In caso di ristrutturazione di un edificio di questo tipo bisogna considerare che modificare i fori di porte e finestre richiede un notevole impiego di mezzi e tempo data la difficoltà di tagliare il cemento armato presente all’interno delle pareti per oltre la metà del loro spessore.

Tali modifiche vanno sempre eseguite sotto la direzione di uno strutturista esperto che ne verifichi la fattibilità dato che un operazione di questo tipo potrebbe compromettere la staticità dell’edificio.

Al loro interno le divisioni tra i vari locali sono realizzate con materiali tradizionali e valgono quindi le stesse considerazioni fatte per gli edifici in laterocemento.

Case in legno

Foto: Pixabay

Da non confondere con le strutture in blocchi di fibra di legno. Sono strutture realizzate mediante il solo impiego di legname di tipo massiccio o lamellare. A parità di dimensioni, il secondo offre una resistenza meccanica superiore ed è preferito quasi sempre al primo nella realizzazione delle strutture portanti.

Le strutture in legno sono prodotte attraverso processi industrializzati che prevedono un livello elevato di prefabbricazione. Tradotto in parole povere, le pareti dell’edificio, sia interne che esterne, arrivano in cantiere direttamente dalla fabbrica già preassemblate e dotate di tutti i fori previsti dal progetto per la realizzazione di porte e finestre.

L’attività in cantiere consiste solamente nel loro montaggio e fissaggio reciproco mediante sistemi specifici che lavorano “a secco” ovvero in assenza di acqua. Tale caratteristica è molto importante ed è quella che unitamente alla loro alta efficienza energetica e alla elevata riciclabilità e basso impatto ambientale dei loro componenti ne ha decretato il successo.

Il montaggio a secco dei pannelli prefabbricati consente infatti tempi di esecuzione molto ridotti rispetto a qualsiasi altro tipo di tecnologia costruttiva. Se per costruire la struttura al grezzo di una residenza monofamiliare di medie dimensioni sono necessari in condizioni normali circa 5 mesi, per una struttura in legno un mese è sufficiente.

Le case in legno possono essere suddivise in base al tipo di struttura con cui sono costruite: attualmente le più utilizzate sono la Struttura a telaio e la Struttura in pannelli Xlam.

Struttura a telaio

Una fase della costruzione della parete in legno: preparazione del telaio
Costruzione in stabilimento della parete in legno: il telaio.
Montaggio in cantiere della parete in telaio di legno
Montaggio della parete in cantiere per una casa con struttura a telaio

Le pareti sono formate da telai in legno di dimensione adeguata allo sforzo che dovranno sopportare. Gli spazi vuoti all’interno del telaio vengono riempiti di materiale isolante e il tutto viene poi racchiuso in un sandwich di pannelli di legno multistrato.

Vista del materiale isolante che riempie una parete con telaio di legno

Sul lato esterno verrà poi posizionato un cappotto in materiale isolante. Anche le finiture vengono realizzate con tecnologie a secco e prevedono la placcatura interna delle pareti in legno con lastre in cartongesso molto veloci da realizzare e di grande resa estetica.

Gli impianti correranno dietro alla controparete interna in cartongesso o, in alcuni casi, direttamente negli spazi vuoti all’interno del telaio, annegati all’interno del materiale isolante. Dettaglio importante: con questa tecnologia si ottengono pareti esterne portanti con valori di trasmittanza termica U intorno ai 0,14 W/mq K che è circa la metà di quella che normalmente si raggiunge con una normale parete in laterizio.

In tempi di caro petrolio e crisi energetica è facile capire la convenienza di una scelta di questo tipo.

Struttura in XLam

Questo tipo di struttura prende il nome dal particolare tipo di pannello con cui è realizzata che si chiama appunto XLam.

XLam è un pannello in legno multistrato a strati incrociati prodotto con tavole di abete rosso essiccate artificialmente, sovrapposte a strati incrociati e incollate.

A seconda dell’impiego e dei requisiti statici sono disponibili pannelli a 3, 5, 7 o più strati incollati mediante colla PUR a base poliuretanica. L’incollaggio incrociato sotto forte pressione permette di ridurre al minimo i fenomeni di rigonfiamento e ritiro del legno.

I pannelli sono autoportanti e nella maggior parte dei casi, l’edificio opportunamente progettato, non necessita di strutture portanti aggiuntive in cemento armato o metallo.

Internamente ed esternamente verranno eseguiti gli stessi strati di completamento previsti per le strutture a telaio ovvero: cappotto esterno, rifodera interna con cavedi per il passaggio degli impianti e placcatura interna finale in cartongesso o materiale equivalente.

Rappresentazione grafica di una struttura parete finita in xlam
Cantiere di una casa con parete in Xlam
Esempio di casa con struttura in Xlam in corso di costruzione

Anche nel caso di pareti in XLam è possibile raggiungere prestazioni in termini di efficienza termica di tutto rilievo. Con spessori totali di circa 30-32 cm ed utilizzando un pannello da 94 mm e come isolante la lana di roccia ad alta densità per il cappotto esterno ed il rivestimento interno, è possibile raggiungere un valore di trasmittanza termica U= 0,16 W/mq2 K, valore molto inferiore a quello di 0,33 W/mq2 K previsto dal D.P.R. 59/2009 per la zona climatica più fredda (zona F).

I tempi di costruzione sono paragonabili a quelli di una casa con struttura a telaio.

Costruire un nuovo edificio con parete in Xlam
Esempio di casa con struttura in Xlam

Senza addentrarci in spiegazioni tecniche complicate per i non addetti ai lavori, per le quali rimando a pubblicazioni più specializzate, posso dire tranquillamente che le case con struttura in legno, siano esse a telaio o in XLam, sono quelle che meglio di altre rispondono alle moderne richieste in termini di contenimento dei costi energetici, in termini di biocompatibilità ed impatto ambientale (attenzione a verificare che il legname sia certificato e proveniente da piantagioni controllate) ma anche di riciclabilità dei componenti utilizzati.

Caratteristiche delle abitazioni in base alla tecnologia costruttiva

Quanto detto sinora circa le diverse caratteristiche delle abitazioni in base alla tecnologia costruttiva può essere riassunto nelle tabelle che seguono in cui vengono messe a confronto le varie tipologie attribuendo loro un punteggio in base alla capacità di rispondere alle richieste più frequenti da parte di un potenziale investitore.

La tabella che segue riporta il grado con cui le varie tipologie costruttive rispondono ai principali requisiti da tenere in considerazione nella vostra scelta. E’ evidente che a parte la prestazione in termini di costi di costruzione, simili per tutte le tipologie, le case con struttura in legno, soprattutto quelle in XLam, danno una risposta migliore in termini di prestazioni su quasi tutti i parametri considerati.

Tabella con dati di confronto di nuovo edificio costruito con differenti tecnologie e materiali

*Dopo un periodo iniziale in cui i prezzi delle costruzioni in legno erano più alti di quelle costruite con tecnologie tradizionali, negli ultimi tempi i costi delle tecnologie basate sull’impiego di legno e quelli delle tecnologie tradizionali sono diventati praticamente comparabili.

**A patto di isolare le murature con un sistema a cappotto di idoneo spessore. Le murature in laterizio non isolate presentano valori di isolamento tecnico quasi sempre insufficienti se confrontati con i minimi imposti dalle Leggi vigenti, soprattutto nelle zone climatiche E ed F coincidenti con il nord italia.

Cose da fare….e da non fare

Rappresentazione del momento dell'idea: una lampadina
Le modifiche in corso d’opera non sempre sono possibili

Quando si costruisce una nuova abitazione, bisogna essere consapevoli che una volta iniziati i lavori, le modifiche in corso d’opera non sempre sono possibili, oppure potrebbero esserlo a costi molto elevati.

Per tale motivo il primo consiglio che devo dare a chiunque sia in procinto di iniziare questo tipo di impresa è di fare un progetto architettonico molto dettagliato che integri al suo interno anche i progetti degli impianti.

Gli impianti (acqua, gas, scarichi, elettrico, riscaldamento, condizionamento, allarme, domotica) infatti sono contenuti all’interno delle pareti e il progetto deve tener conto della loro presenza sin dall’inizio ed adattarsi di conseguenza.

La fase in cui si si fanno tutte le previsioni sull’effettiva fattibilità delle varie parti di un progetto, sviluppando tutti i disegni e la documentazione necessaria viene detta “Progettazione esecutiva”.

Questa fase del progetto è molto importante e delicata in quanto consente di prevenire molti problemi o contrattempi che altrimenti bisognerebbe affrontare in cantiere man mano che si presentano. Con tutti i rischi e i costi del caso. Un maggior investimento nella progettazione molto spesso si traduce in termini di un risparmio di tempo e di denaro….e salute.

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