Nel 2009 la Soprintendenza di Venezia attribuiva la Tutela Storico Artistica all’intero edificio, stabilendo chiaramente cosa poteva essere modificato e cosa no del suo impianto storico.
Il compito non lo nego, era delicato e la riuscita per niente scontata.
Altri colleghi più rinomati, incaricati prima di me, non erano riusciti nel difficile tentativo di adeguare il progetto, nei limiti del possibile, alle esigenze dei soggetti interessati ad investire in un’attività commerciale all’interno di una sede così particolare e inusuale, con tutti i problemi di varia natura che tale contesto comporta.
Vi erano e vi sono infatti problemi di natura logistica, impiantistica, di finiture interne, di arredo e design legati ai possibili usi del manufatto che ne rendono difficoltosa non solo la progettazione in ordine al restauro ma anche la sua collocazione sul piano del mero interesse economico.
Ho accettato l’incarico nel maggio del 2018 e in meno di un anno, con la collaborazione dei colleghi coinvolti, ho centrato l’obiettivo.